Marc Chiassaï

Marc Chiassaï

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Marc Chiassai, uno scultore singolare

Poche tracce di scultura contemporanea degne di interesse rimangono nella produzione mondiale poiché questa tendenza anglosassone e nordamericana, che io definisco “selvaggia”, è entrata nelle abitudini più comuni della pratica artistica, che consiste nel dare lo status di opera artistica a chiunque oggetto.

Basti pensare al caso globale di Damien Hirst, di Bristol in Inghilterra, stimato l'artista più ricco del mondo: non sapeva a non fa altro che presentarci una serie di tetri acquari formaldeidi contenenti carcasse di animali, ma, per questa provocazione (in un momento in cui la provocazione dovrebbe considerarsi ormai morta), monopolizza i primi posti nelle classifiche di vendita dei più blasonati banditori 'studia nel mondo..., naturalmente tutto questo grazie ad un amico, un famoso collezionista d'arte e pubblicitario.

Di fronte a queste "espressioni" di una cosiddetta "Arte Contemporanea", abilmente messa in scena dai media, ci diciamo che la Scultura, la Pittura, quest'ultima altrimenti praticata, e senza particolare fantasia, da questa stessa Hirst, corrono il rischio di essere ridotti a ranghi inferiori, anche se non ne capiamo il motivo, agli occhi di collezionisti e galleristi ma soprattutto delle Istituzioni complici di questo gioco di interessi e, cosa gravissima e allarmante, che al Pantheon delle Arti ci si può avvicinare solo se si hanno conoscenze particolari, che permetterebbero di mettere in atto qualsiasi follia che venga presa sul serio, tanto sul serio da fruttare milioni di dollari.< br>
Un simile quadro complessivo, ormai tristemente consolidato, getta purtroppo un'ombra sui veri autori della pratica pittorica e scultorea che, lungi dal clonare i modelli di un passato, altrimenti recente, orientarsi dialetticamente verso di essa rigenerandola attraverso contributi di reale originalità, andando oltre la propria ricerca artistica. Ma nella misura in cui non sviluppano opere hollywoodiane, non si rivolgono a manager abili che vedono la possibilità di guadagni sostanziali, sono destinati al silenzio... il silenzio dell'ignoranza. È così che l'Arte viene schiacciata dal potere: non il potere politico, ma da un potere più alto: quello della pubblicità.

Oggi la comunicazione globale ci permette di pensare alle sponde inglesi e a quelle americane considerandole come situate ad un distanza relativa... anche rispetto a me che svolgo la professione di critico d'arte in Italia, attratto, e che è solo attratto, solo da un'Arte... che è una vera Arte e che può essere trasmessa indifferentemente da un dipinto, una scultura, o anche da un insieme di elementi, purché questi ultimi siano prodotti da un'autentica forza creativa e non da un'installazione pubblicitaria.

Guardare meglio, nel cuore della vecchia Europa e anche in Italia - perché non? - la mia sana mente critica, supportata dall'esperienza, ma soprattutto dalla conoscenza, si è affrettata a individuare realtà artistiche di insospettabile fascino, anche se formalmente ancora motivate da un approccio tradizionale... e addirittura, proprio perché tradizionali, radicate , come l'atto di dipingere o scolpire, così ed eternamente attuale al di là di mode e tendenze.

È il caso di Marc Chiassai, singolare scultore della bellissima pietra di Caen che, pur essendo nato a Nizza ha significative origini toscane e, oggi vive e lavora a Caen nella Bassa Normandia, Chiassai, da buon italo-francese, non può non essere ancorato a questa modernità, e quindi ancora attuale, concetto di scultura come espressione di un'unica plasticità, di una plasticità pura, esattamente come dimostrato da Henry Moore, anch'egli anglosassone del Yorkshire.

Due modelli inglesi faccia a faccia, Moore e Hirst, entrambi separati da Chiassai dalle spiagge costiere del Canale della Manica, il primo rappresenta l'arte europea così come si è evoluta da Modigliani, Picasso, Brancusi, il secondo più vicino a noi nel tempo, nega ogni forma di trasmissione temporale, salta l’eredità cubista, che investe da decenni il cuore dell’Europa, sovverte i canoni della L'arte e attraverso performance ardite distrugge la sua identità culturale universale.

La scelta che può aver fatto Chiassai, propenso a mantenere una posizione più francese, quindi più conservatrice, oltre a venire da una Storia dell'Arte di secoli- antica tradizione, quella del Rinascimento toscano, costituisce la scelta più giusta, restare fedeli all'Arte rispettandone i canoni, i principi e i metodi.

Ciò non significa che l'artista si esprima in termini vecchio stile e ancora, già visto: ci tengo a precisare che seguire la linea Brancusi – Moore, dalle coste di Caen, non è in realtà quanto previsto come concordato e ancor meno è indice di mancanza di originalità.
< br>Cos'è l'originalità? Hirst persegue la novità, non l’originalità: “nuovo” non è sinonimo di “originale”. Hirst si esibisce con eccentricità: "eccentrico" non è sinonimo di "originale".

Puoi essere originale e innovativo anche solo rileggendo rileggendo i modelli con la tua griglia personale, non necessariamente e sovrapponendoli a confinarli in una soffitta piena di ragnatele: questa è infatti la sensazione che vogliono produrre certe forme "artistiche" alla moda, la sensazione che l'antica Arte di Pittura e Scultura sono definitivamente immerse in un sonno profondo... da cui però riescono sempre ad emergere

Chiassai rispetta la tradizione senza essere tradizionalista, inserisce una griglia di lettura personale e singolare che accomuna la classicità italiana –. l’uso della pietra di Caen evoca il marmo bianco toscano – e il cubismo francese, riletto nei suoi vari viaggi europei, una fusione compiuta attraverso un’intersezione minimalista che illumina le superfici bianche e lucide della pietra Normanna.

Delicata e leggermente porosa, la pietra di Caen esalta una storia secolare di ispirazione artistica: pensiamo alla maestosa Cattedrale di Westminster, realizzata interamente con lo stesso materiale.

Scatti sfuggiti sotto il luce, disposta in modo che se ne possa osservare una sola alla volta, spigoli arrotondati alla ricerca di un'eterna armonia, forme dalla geometria morbida, musicale per la vista, l'uomo nel centro del tema, esattamente come nel pensiero classico (“L’uomo al centro dell’Universo”)… E tante altre misteriose conquiste estetiche e concettuali… Ma avremo occasione di parlarne ancora perché Marc Chiassai ha una particolarità: in la sua ricerca dell'essenziale è inesauribile

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